giovedì 10 novembre 2016

Risotto con maggiorana, salsiccia e cipolle rosse






La cipolla rossa di Tropea viene coltivata in provincia di Cosenza, il suo sapore, più dolce rispetto alle altre qualità, pare sia dovuto al clima mite tipico delle regioni costiere, che nei mesi invernali non subiscono forti sbalzi di temperatura. Viene coltivata anche qui in Liguria, forse non sarà saporita come quella originale ma è comunque molto buona.
E' entrata nel nostro menù da luglio e la stiamo adoperando insieme alla salsiccia
e alla maggiorana.









Questa erba aromatica è molto usata nella cucina italiana, sia secca che fresca. Nella nostra regione viene impiegata molto spesso in tutti i ripieni sia dei ravioli che della cima e delle verdure.

È anche un'erba molto ricca di vitamina C, di oli essenziali, tannini e acido rosmarinico pertanto è molto usata in erboristeria, in aromaterapia ed anche nell'industria cosmetica. È indicata nella cura dell'emicrania.

E' un piatto abbastanza sempilce da eseguire:  prima mettiamo in pentola con burro la cipolla e la salsiccia,



 

 
 
 
 
 










intanto si frulla finemente la maggiorana con brodo o semplicemente acqua, 







                                  











si aggiunge subito alla salsiccia senza farla soffriggere.

Preferiamo sempre , nei limiti del possibile, di non fare troppi soffritti perche secondo noi sono la causa di cattiva digestione!  




 
 
 








 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Quando il sugo è cotto si aggiunge il riso e si porta a fine cottura con altro brodo se necessario. Prima di servirlo noi lo mantechiamo con un po di panna da cucina.

 



























lunedì 4 aprile 2016

Zuppa di farro con carciofi


 

Parliamo ancora di zuppa di farro, ma questa volta è un po' più ricca, ebbene sì ci sono i carciofi che non solo la rendono più gustosa ma aggiungono tutti i benefici che il carciofo  offre all'organismo.
 

Il nome comune del del carciofo è cynaria scolymus, è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle composite.e' originario del mediterraneo viene coltivato soprattutto in Italia e in particolare in Sardegna ma anche nella piana d'Albenga ne abbiano una vasta produzione e pare anzi che il carciofo di Albenga sia la qualità più dolce e più tenera. Il campo che si vede nella foto è la coltivazione di Luca il marito di mia nipote Linda ed è proprio nel paese dove lavoriamo


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E' praticamente sconosciuto allo stato selvatico, deriva da selezionamenti del cardo (Cardo Cardunculus). È una pianta nota fin dai tempi antichi e l’attuale nome volgare deriva dal neo-latino articactus.I cariofi rappresentano una vera e propria miniera di principi attivi e vantano particolari virtù terapeutiche. Hanno pochissime calorie, sono molto gustosi ed hanno molte fibre, oltre ad una buona quantità di calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio. Sono dotati di proprietà regolatrici dell’appetito, vantano un effetto diuretico e sono consigliati per risolvere problemi di colesterolo, diabete, ipertensione, sovrappeso e cellulite. Sono anche molto apprezzati per le caratteristiche toniche e disintossicanti, per la capacità di stimolare il fegato, calmare la tosse e contribuire alla purificazione del sangue, fortificare il cuore, dissolvere i calcoli. I carciofi contengono molto ferro grazie a due sostanze: la coloretina e la cinarina, presente in concentrazione massima durante la formazione del capolino, che è poi la parte della pianta che viene usata in cucina. Queste sostanze sono in grado di provocare un aumento del flusso biliare e della diuresi e in particolare la cinarina, svolge un ruolo importante poiché riesce ad abbassare il livello del colesterolo.
 
Si conservano bene se appena tagliati vengono immersi con un po di gambo in acqua come un mazzo di fiori. Ma il modo migliore per gustare un carciofo appena tagliato è quello di mangiarlo subito togliendo qualche foglia e ovviamente le spine, tagliato sottile e condito con un po d'olio e poco sale
Per metterli nella zuppa li mettiamo insieme al farro tagliati a spicchi e sempre il trito di erbe aromatiche. 

 
 









 
 

lunedì 21 marzo 2016

Zuppa di farro con erbe aromatiche

 
L’inverno sta per finire, non ha fatto molto freddo qui da noi,
ma le nostre zuppe sono andate alla grande.
Quest’anno Andrea, non contento di quelle che ha già inserito nel 
menù, ne ha aggiunto un’altra : quella di farro più leggera delle altre
ma sempre  saporita e piacevole. 
 
Il farro è famoso per essere stato la base dell'alimentazione delle legioni romane.
 
 
 
Veniva usato principalmente per preparare pane, focacce  e polente.  
La parola "farina" deriva ovviamente da "farro". 
Oggi spesso la coltivazione del farro è associata all'agricoltura biologica che viene fatta 
in  zone agricole marginali, non adatte alla coltivazione intensiva di frumento, essendo 
una pianta rustica non ha bisogno di prodotti chimici per la coltivazione 
 Nonostante l'alto costo, c'è stato un certo successo in questo lavoro di riscoperta, dovuto 
alle caratteristiche organolettiche e nutrizionali (maggiore contenuto proteico rispetto ad 
altri frumenti) di queste tre specie. 
Nel farro è presente il glutine in quantità minore che nel frumento, una forma di glutine 
leggermente diverso rispetto al glutine del frumento ed è per questo che è considerato 
meno irritante, comunque rimane un alimento inadatto ai celiaci. 
 
Il farro è uno dei tipi di frumento meno calorici: 100 g apportano circa 340 kcal; inoltre 
contiene l'aminoacido essenziale metionina, carente in quasi tutti gli altri cereali,   
contiene rispetto ad altri cereali buone quantità di vitamine del gruppo B e anche 
proteine. 
Con la farina di farro è possibile fare un pane con un gusto più aromatico rispetto alla 
farina di frumento.

 
 
 
 




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo tutte queste importanti  informazioni raccolte su diversi siti internet, passiamo alla descrizione della nostra zuppa:
 
 
 dopo averlo lavato bene in acqua fredda, mettiamo a bollire il farro in abbondante acqua sempre fredda e in una pentola abbastanza alta adatta per le minestre. Tritiamo nel frullatore con altra acqua e olio le nostre erbe aromatiche: salvia rosmarino timo alloro e prezzemolo e lasciamo cuocere bene il farro finché non si apre la pellicina scura e si vedono i granelli bianchi che sembra quasi orzo.. 
 
 

 




mercoledì 10 febbraio 2016

Barbabietole

 
 
Barbabietola o rapa rossa, barba rossa o carota rossa, sono i nomi che ogni regione dà  a questa pianta erbacea che cresce in paesi a clima temperato con un ciclo biennale. Nel primo anno sviluppa la radice dove si accumula una riserva di zucchero, nel secondo sviluppa il fusto fiorifero, solo alla fine di tutto il ciclo si può estrarre lo zucchero dalla pianta.
Noi adoperiamo la barbabietola rossa precotta a vapore e confezionata sottovuoto, ma forse è molto più saporita quella in crosta che si trova in tutti i negozi di frutta e verdura, certo che sottovuoto si conserva meglio!!
 
 
 
 
Il sapore di "terra" della barbabietola deriva dalla presenza di geosmina. Non si sa ancora se sono le stesse barbabietole a produrla o se è prodotta dai microbi simbiotici del terreno che vivono nella pianta, esistono però programmi di riproduzione in grado di produrre coltivazioni con livelli di geosmina bassi che rendono più gradevole il sapore.
Assorbe le tossine dalle cellule e ne facilita l'eliminazione, è depurativa, mineralizzante, antisettica, ricostituente, rafforza la mucosa gastrica, cura anemie, infezioni del sistema cerebrale, stimola il sistema linfatico ma soprattutto è ricca di zuccheri, sali minerali,e vitamine. Dopo tutte queste informazioni raccolte su diversi siti si direbbe che è un vero peccato non mangiarla!!!!
La barbabietola è sempre presente nel nostro menu, escluso in questo periodo che a volte serviamo il cavolo verza crudo e tagliato sottile.


Anche le rape le tagliamo a fettine più o meno sottili e vengono poi condite secondo i gusti dei clienti con olio, aceto sale e sono graditissime anche con l'aglio!!!!



 
 
 
 
 
 



sabato 2 gennaio 2016

Menù di S.Silvestro 2015 / 2016


Ristorante “Bar Sport” S. Silvestro 2015 – 2016



MENU'



ANTIPASTI MISTI DELLA CASA   



PRIMI PIATTI    


Ravioli ripieni di spinaci e ricotta, al burro salvia e pinoli o al ragù

Penne con sugo di pancetta, piselli, panna e peperoncino

Troffiette al pesto oppure “ Portofino”

Risotto con porri e salsiccia

Tegame di melanzane pesto e formaggio

Orzotto con erbe aromatiche e funghi secchi

Crema di lenticchie con gorgonzola e crostini

Zemin di ceci

Zuppa di cipolle

Zuppa di cavolo nero

Zuppetta di farro con carciofi



                             SECONDI PIATTI DI PESCE


Baccalà cotto nel latte e timo

Stoccafisso in umido con patate

Seppie in zemino

Orata o Branzino alla piastra



SECONDI PIATTI DI TERRA



 Trippa in umido con fagioli

Misto di carni alla ligure

Coniglio al forno con olive

Roast-beef

Noce di vitello con crema di verdure

Cima arrosto classica

Cima ripiena con carciofi



 
 
 
 
 
CONTORNI: Insalata mista, Barbabietole, Ratatouille.






Grazie a tutti quanti hanno condiviso con noi questa serata e ci hanno permesso di lavorare con molta serenità